Il peccato capitale
Maria Grund
Nord, pubblicato nel 3 giugno 2021
416 Pagine
In una piccola isola svedese il corpo di una ragazzina di nome Mia, riemerge dalle acque di un lago. La sua morte viene catalogata come suicidio: si è uccisa con addosso la maschera raffigurante un animale.
Poco dopo altre due morti sconvolgono la piccola isola: due donne brutalmente uccise con lo stesso modus operandi.
Mary-Louise Rose, una ricca collezionista di libri antichi, e Rebecca, sono state brutalmente assassinate, e sulla loro gola è stata incisa una croce.
L'unico testimone è il figlio di Rebecca, un ragazzino di tredici anni che sembra però più piccolo della sua età, soffre di mutismo e non comunica con nessuno. L'unica persona con cui accetta di avere a che fare è Sanna Berling, la poliziotta incaricata al caso affiancata da Erin, appena trasferita contro la sua volontà sull'isola.
Con Sanna il ragazzino non parlerà, a volte farà dei movimenti con la testa, altre volte scriverà qualcosa sui fogli.
Sanna Berling è una donna che sta provando ad andare avanti dopo che un piromane ha incendiato la sua casa uccidendo sul marito e suo figlio. Non è facile per lei, ma questo nuovo caso le ha dato una nuova ragione per andare avanti.
L'indagine subisce una svolta quando nella casa della collezionista di libri Sanna nota un piccolo particolare, una fotografia che ritrae ragazzini con addosso maschere di animali, che simboleggiano i peccati capitali.
Ed eccolo il collegamento con la morte di Mia. Cosa l'ha spinta a togliersi la vita? Chi ha ucciso le due donne? Ma soprattutto, qual è il movente?
Il peccato capitale è l'esordio letterario di Maria Grund, autrice svedese che ora vive sull'isola di Gotland. Un'isola, proprio come la terra che ha scelto per ambientare il suo romanzo.
Quello che mi ha colpita subito dopo aver letto le prime pagine è il fatto che non stessi percependo il romanzo come una prima opera. L'autrice, infatti, dal principio mostra una grande capacità non solo nella scrittura, ma anche nella costruzione della trama.
Mi ha tenuta ancorata alle pagine proprio perché ho trovato il caso molto affascinante. Inizia in un modo apparentemente semplice, la morte di una ragazza, ma questa è solo la punta di un iceberg perché la storia va a complicarsi mano a mano che si procede con l'indagine. Si aggiungono nuovi avvenimenti, nuove ipotesi, nuovi tasselli e il lettore ha la sensazione che al posto di sbrogliarsi, il caso si complichi.
È un'indagine complessa, che comprende diverse persone in maniera ingegnosa, e la conclusione è stata per me all'altezza delle aspettative.
Nonostante si tratti di una storia ben architettata non si fa fatica a seguirla, perché l'autrice puntualmente ricapitola la situazione per non far perdere i pezzi al lettore.
Il colpo di scena finale è stato come una doccia fredda inaspettata che mi ha fatto pensare: "davvero un esordio sorprendente."
Sanna è il personaggio che si conosce più a fondo, ed è proprio su di lei che l'autrice ha concesso più approfondimenti. Parallelamente alla sua indagine, infatti, scopriamo di più sulla sua dolorosa vita privata, in particolare sulla morte del marito e del figlio Erik per mano di un killer piromane su cui era sulle tranne Sanna.
Erin è la coprotagonista che ha un ruolo fondamentale, un tipo fumantino che appena approdata sull'isola si è fatta subito riconoscere per i suoi modi istintivi e diretti, e sempre con la battuta pronta e un velo di cinismo. Insieme a Sanna forma una coppia di cui è davvero un piacere leggere. Apparentemente diverse, ma completamentari.
Spero un giorno di rincontrare tra le pagine Sanna e Erin presto, sono una coppia che sento potrà ancora raccontarci tanto!